martedì 2 agosto 2011

Bad guys finish last

Sarà che l’estate mi fa sciogliere, letteralmente e non, così avevo voglia di guardare qualche bell’anime shojo. Uno di quelli pieni di romanticherie, gelosia e personaggi maschili tenebrosi e inafferrabili. Adoro questi personaggi nei manga, a differenza delle fanfictions o dei libri, dove li trovo scontati e banali. Ma guardando “Paradise Kiss”, di Ai Yazawa (“Curiosando nei cotili del cuore”, “Nana”) mi sono ritrovata a tifare per la fazione opposta.


La storia è carina, mi piace soprattutto perché intreccia la sfilata di moda dei quattro studenti della scuola per stilisti Yaza con le indecisioni di una ragazza liceale. Le due storie procedono benissimo in parallelo e si completano l’un l’altra. La fine mi ha stupito, in senso positivo: dopo tutto ciò che si diceva della bravura di George mi aspettavo che arrivassero primi, ma un secondo posto è inaspettato e veritiero. Intendiamoci, il vestito era orrendo, ma mi rendo conto che parliamo pur sempre di un cartone animato, e soprattutto dei vestiti della Yazawa (senza offesa, questione di gusti).
La separazione dei ragazzi, infine, mi è parsa giusta e davvero emozionante. Forse un po’ perché non stimo la coppia principale, e vederli separati in fondo non è male secondo me, ma a parte questo mi piace come tutti abbiano preso strade diverse. In particolare apprezzo che George e Isabella siano partiti assieme, perché a mio parere è Isabella l’unica ‘donna’ di Koizumi George e assieme stanno bene. In più, mi piace cullarmi nella prospettiva che lo sposo di Yukari sia Hiroyuki.
Arashi e Miwako

Per quanto riguarda i personaggi, ho adorato fin dal primo istante Arashi Nagate, sia per il suo stile fin troppo punk (esagerato come in tutti i manga e in particolare nello stile della Yazawa –vedi “Nana”).
Non so cosa sia il punk, è chiaro, ma invece di essere tanto minuziosi, i punk mi pare debbano risultare più che altro… trasgressivi ma noncuranti. Come se fossero tutti eccitati di far vedere il loro stile ma dopo un po’ perdessero la voglia di pensarci tanto. Be’ questo non accade nei manga e negli anime, sempre molto curati, ma sono comunque rimasta affascinata da Arashi. Mi sta simpatico, insomma.
Miwako, da sola, non mi fa alcun effetto, ma assieme ad Arashi formano una coppia davvero carina. Sono azzeccati, anche se non si direbbe per l’eccessivo punkismo di uno e l’eccessivo lolitismo dell’altra. Ma d’altronde ci sono coppie così: uno il contrario dell’altro, in tutto e per tutto; e intimamente uno si chiede, “Come cavolo fanno a stare assieme?”, però loro, incuranti di ciò che pensi, continuano a stare assieme. Miwako e Arashi sono una coppia così, e sono la coppia più vera che abbia mai visto in un anime, per quanto riguarda dinamiche sentimentali problemi e gioie di coppia.
La protagonista, Yukari, mi è piaciuta moltissimo. Incarna perfettamente l’ideale della ragazza un po’ insicura che non sa ancora cosa vuole. Piuttosto è la storia con George che davvero non mi piace. O meglio, non mi piace il personaggio di George. E’ come se l’autrice avesse voluto farlo risultare enigmatico a tutti i costi, e questo lo ha reso incoerente, un personaggio che sembra agire come capita, senza una reale motivazione. Forse per questo ho assolutamente preferito Hiroyuki Tokomuri, il ragazzino pacato, gentile, normale, che va in classe con Yukari. So bene che di solito sono i ragazzacci ad essere più affascinanti, per lo meno nei manga, ma per qualche motivo in questo caso ho preferito Hiroyuki.

Yukari e George
Hiroyuki Tokomuri

Per concludere posso consigliare a tutti coloro che vogliano passare un po’ di smielato tempo assieme ad un cartone animato, di guardare questo anime, perché è veramente carino e affronta un tema relativamente nuovo, ossia la moda (non per la Yazawa certo), ma comunque ancora da esplorare, con un finale di un certo spessore.
P.S. Ho adorato l’ending dell’anime, sia nella musica (Do you want to, dei Franz Ferdinand) che nelle immagini.

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