mercoledì 14 marzo 2012

Un piano geniale

   Il volume di mezzo della saga di Harry Potter è sempre stato uno dei miei preferiti. Principalmente, e devo proprio ammetterlo, perché torna Voldemort, in carne e ossa. E non ci sono più cazzi, no, no! Sembra che abbiamo atteso i precedenti tre libri solo per arrivare a questo punto, il culmine!
   Il fatto che mi piace di più è, di certo come questo libro riesce a collegarsi al terzo in maniera naturale. Se fra il primo e il secondo, e il secondo e il terzo volume, c’era una sorta di strappo, qui non esiste. La continuazione è liscia e senza scossoni, e tutto sembra così maledettamente irrimediabile: Codaliscia fugge e si riunisce al suo padrone, com’era stato predetto, e da lì tutto ha inizio.


   Come al solito la parte finale, nella quale viene spiegato tutto, è la più emozionante. Questa volta però la Rowling ha superato sé stessa concependo un piano perfetto e senza falle che per tutto l’arco del libro non fa che dare spunti qua e là con saggezza, aumentando la curiosità e dando poi al lettore quella sensazione di sbigottimento quando alla fine ogni cosa viene rivelata: il rapimento di Malocchio Moody e i bidoni della spazzatura, la scomparsa di Bertha Jorkins, la storia familiare del signor Crouch (e qui un particolare apprezzamento per aver dato a padre e figlio lo stesso nome di battesimo, e aver fatto scervellare lettori e protagonisti su che cosa ci faceva Barty Crouch a Hogwarts in piena notte).

   Alla fine del libro, davvero, non si può che essere rammaricati.
   Per una volta la mia recensione finisce qui, perché non ho proprio niente da dire a parte apprezzamenti, che alla lunga risultano noiosi e un po’ inutili. Di certo questo è il volume di Harry Potter che anticipa le avventure che verranno, e terminarlo senza fiondarsi subito sul prossimo è cosa decisamente difficile.

Nessun commento:

Posta un commento

Ogni commento sarà bene accetto!
Grazie dell'attenzione e del tempo dedicatovi.