martedì 29 maggio 2012

Verso EFP e oltre

   Non so nemmeno perché sto scrivendo questo post. Perché non so nemmeno cosa scriverci. Insomma, non mi pare vero di aver scritto una storia. Cioè, so che può sembrare strano detto da una persona che scrive tre o quattro fanfiction alla volta. Questo non toglie che siano solo fanfiction.
   Oh, qui si prospetta un discorso più lungo del previsto…

   Solo fanfiction.
   Cinque anni fa (quando ho conosciuto il Favoloso Mondo di EFP) non avrei mai detto che «sono solo fanfiction», perché le fanfiction erano quel che mi impegnavo tanto per scrivere, quindi non ci si poteva applicare davanti la parola solo, sarebbe stato come dire «Sono solo i figli che ho partorito con dolore e fatica e che amo con tutta me stessa», o «Sono solo qualcosa di talmente importante per me che ci passo le giornate».
   Adesso che sono finalmente riuscita a scrivere (la prima bozza, okay, però intanto è finita) una storia in tutto e per tutto inventata da me, le fanfiction hanno perso un poco della loro magia, perché al momento sono fomentata da altro. Non si possono assolutamente paragonare le due cose, chi scrive fanfiction e originali lo sa.
   Le fanfiction hanno un carattere giocoso, anche se le iniziamo con le più serie intenzioni. Ci divertiamo a sconvolgere e muovere i fili di marionette non nostre, lasciate incustodite per un momento da qualcun altro. E noi sappiamo, in fondo, che quei personaggi non ci appartengono, che per quanto ci sforziamo non li conosciamo fino in fondo.
   Le storie originali, al contrario, possono iniziare come un gioco, qualcosa della serie «Ma sì, proviamo.» Quando poi scriviamo una pagina, tre pagine, dieci pagine, succedono varie cose: impariamo a conoscere i nostri personaggi, li facciamo sempre più reali e con una personalità magari distante dalla nostra, ma che conosciamo bene, come si conosce un migliore amico.
   Per questo motivo dico che le mie precedenti storie erano solo fanfiction: anche con tutto l’entusiasmo che potevo metterci, non sarebbero mai state completamente mie.

La mia opinione su EFP
xD

   Le fanfiction mi hanno aiutata un sacco, comunque, a scrivere questa storia.
   Quando ho scoperto EFP e ho iniziato a leggere fanfiction mi sono resa conto, prima di tutto, che non ero pazza: c’erano altre persone oltre a me che amavano così tanto i libri e i loro personaggi da volersi immergere nella storia anche quando questa era già finita.
   Ho letto fanfiction belle e brutte, sono riuscita a capire come muovermi nella selva di EFP (il cui liberalismo di base, essenziale per la riuscita del sito, ha molti lati negativi, lo ammetto) e poi ho capito che tutti potevano scrivere una fanfiction, che anche io potevo scriverne una. Sembrava divertente, e così ho voluto provare.
   Non era solo divertente, però. Scrivere fanfiction mi ha aiutata a migliorare moltissimo. Sfido chiunque a leggere le mie prime storie su EFP e paragonarle alle ultime: non c’è storia, le ultime sono decisamente di un livello più alto. Non dico di essere un genio, ma riesco a riconoscere un miglioramento, e anche se questo fosse ancora al livello dello Scrittore Da Strapazzo, di sicuro prima era peggio (magari al Datti all'Ippica), e significa che devo solo sforzarmi di più e migliorare.
   Ad un certo punto le fanfiction hanno cominciato ad andarmi strette e ho iniziato a scrivere la storia che ho ultimato poco – pochissimo – fa.
   Comunque non posso, e non voglio, raccontarmi balle: se prima non avessi scritto fanfiction non avrei mai superato un certo infantilismo nello stile, non avrei imparato ad affrontare le critiche, non avrei saputo che fare quando dovevo cambiare qualcosa nella storia, non sarei diventata così maledettamente pignola (e un po’ rompi, lo so, ma che volete?, non siamo mica perfetti)! In parole povere, se non avessi conosciuto EFP non avrei mai iniziato a scrivere.

   Adesso che EFP mi ha temprata credo di essere pronta a lanciarmi a pesce nei miei progetti originali, che non vedranno la luce lì ma, con un po’ di fortuna e molto impegno, forse in una libreria, un giorno.

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