mercoledì 24 ottobre 2012

Motivi per cui mi piace Il Principe Mezzosangue

   Dopo eoni torno ad aggiornare il blog con una recensione. E non una recensione qualsiasi! La recensione del sesto volume di Harry Potter, alias Il principe mezzosangue!
 
 
   Quasi non ricordo più cosa volevo scrivere in questa recensione, dato che ho finito il libro almeno due mesi fa – forse tre –, ma eccomi qui ad accingermi a scriverla.
   In realtà, ad essere del tutto sincera, non è che abbia molte idee su cosa scrivere, per il solo fatto che questo è uno dei miei Harry Potter preferiti, quindi più che fare i complimenti a Mrs. Rowling per come ha partorito bene questo sesto figlio non posso fare di più.
   Molti mi odieranno per quello che sto per dire, ma adoro questo sesto volume per quattro principali motivi, che solitamente gli altri fan detestano:
 
   Al quarto posto dei “Motivi per cui mi piace Il Principe Mezzosangue” c’è Draco Malfoy che, nonostante sia il personaggio più infantile che c’è nel libro (dopo Harry s’intende), è anche uno dei miei preferiti.
   In questo libro acquista più importanza e finalmente viene trattato in maniera più approfondita come personaggio, anche se è sempre dal punto di vista di Harry (ossia, secondo la sua visione: «Draco è cattivo, ruba il bastone ai vecchi e le caramelle ai bambini! E poi io sono più carino di lui!»).
   Non fraintendetemi, non mi piace Draco per il mito che si è creato a causa delle Dramione: Draco – Dio del sesso – Malfoy. Semplicemente perché non ha senso: quello delle fanfiction che ormai viene spacciato per reale non è il personaggio, è solo un personaggio alternativo creato da un’orda di fanwriters che senza rendersene conto abbondano con l’OOC. Ancora si ostinano a chiamarlo Draco Malfoy, è vero, ma se gli cambiassero nome avrebbero creato un personaggio originale (in senso puramente letterario, perché di originale come personaggio in sé uno così avrebbe ben poco).
   Mi piace Draco perché ha dei difetti. In questo libro dimostra ampiamente di essere irresponsabile e un po’ fifone, ma non senza cervello e comunque mi piace il fatto che tenti di aiutare i suoi genitori. Mi fa tenerezza!
 
   Al terzo e secondo posto si piazzano Severus Piton e Voldemort. Semplicemente perché sono due dei miei personaggi preferiti e in questo libro si viene a sapere molto di loro.
   Spoiler per le prossime uscite di fanfiction: è in atto la scrittura dell'ultima parte di una fanfiction con Severus Piton come protagonista, per cui le sue fan possono attendere con trepidazione che mi decida a postare.
 
   Al primo posto invece: la morte di Albus Silente.
   Se stessi declamando questo post in piazza probabilmente mi direbbero:
 
 
   e in pochi minuti finirei macellata da fan impazziti che trattano Silente come Dio sceso in terra.
   Io credo però che questo libro (oltre che il settimo) dimostri ampiamente che lui è più umano di molti altri. Commette errori e a me sembra persino una persona degna di biasimo per molte cose che ha fatto. So che un sacco di persone si sono disperate quando è morto Silente, e sinceramente la prima volta che ho letto il libro anche io ho dovuto rileggere il passaggio due volte, perché non ci credevo (sia perché lo aveva ucciso Piton che per la morte del personaggio in sé), ma quando alla fine il mio cervellino e il pinguino che lo abita hanno elaborato il fatto si sono messi a ballre per l’allegria!
   La morte di Silente mi riempie di gioia perché nei precedenti Harry Potter, anche se alla fine del libro Harry&Co. avevano ingarbugliato la vicenda che Beautiful in confronto gli faceva una pippa, una volta arrivato Silente sistemava tutto, se non in maniera perfetta per lo meno in maniera soddisfacente. Questa è una cosa che ho sempre detestato, perché non è una fine credibile, è una fine comoda. Una fine che accontenta i fan e non li lascia con l'amaro in bocca. Una fine perbenista.
   Finalmente Silente è morto, e adesso sono cazzi di Harry.
 
 
   Forse questa non è una recensione vera e propria, anzi se dovesse essere una recensione farebbe proprio schifo, ma non importa perché oggi mi andava di scrivere così!
 

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