giovedì 6 marzo 2014

Daccapo

   Orbene, dato che questo blog si è un po’ arenato e vorrei riprenderlo, meglio ricominciare tutto daccapo, no? No, non nel senso che aprirò un altro blog, ma nel senso che ricomincerò questa nuova epoca con un post simile al primo, quello con il quale ho incominciato.
   Forse questo mi aiuterà a riprenderlo, e mi aiuterà a rimettere ordine nel mio cervellino.
 
   Era tutto iniziato a Luglio del 2009, e le mie paturnie all’epoca erano la separazione dei miei genitori, il relativo trasloco e l’inizio dell’università.
   All’alba poi dell’Agosto, o giù di lì, del 2012 avevo postato le mie nuove paturnie, che si erano trasformate in: ho lasciato l’università, ho trovato un lavoro e ho rotto con il mio fidanzato.
   Ora le paturnie sono ben diverse, non per questo meno importanti o meno tragicomiche.
 
   Be’, intanto vi devo piccoli ragguagli sulla mia vita privata che, se non vi dessi, non ci capireste nulla (tanto lo so che questo buco di blog non lo legge nessuno, ma mi aiuta pensare di avere un pubblico, mi fa sforzare di fare ordine nella mia testa).
   Il lavoro continua, e speriamo che diventi a tempo indeterminato e che con tutta ‘sta maledetta crisi l’azienda non decida di chiudere battenti o che so io. Sto con il mio nuovo fidanzato da più di un anno e – rullo di tamburi (no, non sono incinta, per chi se lo sta chiedendo) –  conviviamo. Da circa sei mesi.
   Che dire? Sono passati volando!
   Mi sono dovuta abituare a nuovi ritmi e, vi dirò, per me che ho sempre pensato che per le faccende di casa, per cucinare, per le cose burocratiche e per tutto quello che non c’entra nulla con il mio piccolo mondo fatato, “tanto c’è la mamma”, è stata una rivelazione.
   Una rivelazione e una bella botta in testa, ammettiamolo.
   Rivelazione perché ho scoperto che, in fondo, non sono poi tanto male a cucinare e a prendermi cura della casa – anche se come mio solito lo faccio a tempi di bradipo, i miei tempi. Botta in testa perché sono passata da “No, non ho voglia di rimettere a posto la mia cameretta, mammina!” a “Devo assolutamente spolverare prima che il boogie-man di pelucchi sotto il letto ci mangi.”
   Insomma, devo dire di essere però abbastanza soddisfatta di come mi sto comportando, riguardo a questo faccenda dell’“uscire di casa”. Inoltre sono felice di averlo fatto in tempi accettabili e presto per gli standard dell’Italia di oggi.
 
   Passiamo ora alle faccende amorose, quelle per le quali ho veramente iniziato questo post.
   Forse dovrei darmi una vera botta in testa a questo punto, perché mi vengono in mente un sacco di idee contrastanti fra loro e senza un filo logico.
   Proverò ad esporle come in un brainstorming. Le elencherò tutte in ordine sparso.
 
   Ho paura che vivendo assieme io e il mio ragazzo diventeremo una di quelle coppie ‘di vecchietti’ per i quali il massimo del brivido è mischiare pop corn e cioccolatini al cinema.
 
Comincio a sentire un certo inquietante interesse per la maternità – e qui il discorso ha diritto di essere sviscerato con più attenzione, ma in un altro post magari, quando mi sentirò più in vena.
 
   Dato quello che ho costruito fin ora ho paura che fra me e il mio fidanzato finisca male. Non so perché, è una paura irrazionale dopotutto, bisticciamo appena e quando succede comunque riusciamo a risolvere la questione.
 
   Ho pensato ad altre cose che mi inquietano in questo senso, ma non ce ne sono. Quindi direi tutto qui. Fra parentesi avevo ragione a pensare che scriverlo mi avrebbe aiutato, in effetti mi fa analizzare le varie questioni in maniera più chiara!
 

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