mercoledì 29 ottobre 2014

Fanfiction: la storia

  Prima di cominciare con questo post vorrei fare una premessa fondamentale e forse anche un po’ scontata: io amo le fanfiction.
   Si sapeva già, ecco perché è scontata.
   Leggo, recensisco e scrivo – scrivevo – fanfiction. Ho iniziato a quindici anni e da allora non ho mai smesso, né ho per ora intenzione di farlo. Quando le mie orecchie odono persone che dicono che «le fanfiction sono il male» reagisco male. Malissimo.
 
 
   La ragione è semplice e l’ho già spiegata tempo fa: le fanfiction, con la critica e la pratica che hanno portato con sé, mi hanno aiutata moltissimo a migliorarmi nello scrivere. Inoltre mi hanno fornita di un maggiore senso critico e molte mi hanno regalato delle storie molto belle che porterò con me al pari dei libri.
   La ragione per cui scrivo tutto questo è, appunto, difendere le fanfiction dalle sopracitate persone che le declassano a divertimento per ragazzine sciocche che non sanno come liberare i loro ormoni.
   Se amate le fanfiction, leggete questo post.
   Se odiate le fanfiction. Leggete questo post.
 
   Orbene, non nego che EFP sia per un buon 80% fangirlsmo allo stato brado. Il restate 20% è formato per metà da storie Originali, per i restanti tre quarti da belle storie Originali e per il resto da belle fanfiction. Sono poche rispetto alla massa, me ne rendo conto.
   Il fatto è che molte persone scrivono senza cognizione di causa. Ovvero, scrivono solo perché hanno letto un bel libro o visto una bella serie e vogliono fantasticare sul loro personaggio preferito. Non c’è nulla di male in questo, per carità, ma si capisce subito quando una fanfiction è scritta per amore dello scrivere e della storia che la ispira, o per amore dell’attore che ha interpretato il personaggio nel film. Di solito il secondo tipo sono storie romantiche e inverosimili, che vengono interrotte per mancanza di voglia quando l’autore non ha molto seguito, o al contrario proliferano grazie a scene eroticamente intense e molte coincidenze che fanno ritrovare i due protagonisti sempre soli e con un piano orizzontale a disposizione.
   Che poi le fanfiction siano in primis un omaggio all’originale e un divertimento non lo nego. Ma, sempre rivolgendomi a coloro che le disprezzano, che c’è di male in questo? Le fanfiction, come i libri, sono fatte per evadere e divertire. E in questo a mio parere non c’è mai nulla di sbagliato.
 
   Ho qui qualche esempio di “vera fanfiction”, cioè quelle che sono passate alla storia, che la gente sa essere appunto ispirate da lavori di altri, ma che nessuno disprezza perché realizzate da artisti affermati.
 
   Ludovico Ariosto – Orlando furioso
   Non poteva mancare in questa piccola lista Ludovico Ariosto, giusto per farvi capire che le fanfiction esistono da centinaia di anni e che possono essere talmente apprezzate da essere persino studiate a scuola. Forse gli studiosi di Ariosto non conoscono il termine ‘fanfiction’, ma sanno bene che l’“Orlando furioso” è una di quelle.
   Per chi fosse all’oscuro di cosa sto parlando – ma davvero, c’è qualcuno che lo è? – Ariosto rielaborò in chiave satirica il poema cavalleresco classe 1483, di Matteo Maria Boiardo, intitolato “Orlando innamorato”. Oggi ne studiamo la forma, la collocazione storica, i contenuti, i personaggi e chi più ne ha più ne metta.
   In parole spicce: Ariosto ha scritto una fanfiction basata su un libro.
   Nessuno ha pensato di crocifiggerlo per questo, né di dire che il suo lavoro era scadente perché basato su un’altra opera. Questo prova che se una fanfiction è scritta bene può diventare un capolavoro a sé.
 
 
   Iron Maiden – The rime of the ancient mariner
   Metallari, rassegnatevi. È proprio così. Samuel Taylor Coleridge scrisse “La ballata del vecchio marinaio” nel 1798 e gli Iron Maiden la ripresero negli anni ’80 e la rimaneggiarono facendone una canzone da più di dieci minuti. Anche in questo caso, ma guarda un po’, nessuno ha detto loro di smetterla di sbavare su Coleridge e scrivere canzoni serie.
   “Powerslave” è uno dei dischi più famosi e questa canzone viene usata da decenni come scusa dagli studenti di maturità per inserire qualcosa di figo nella loro tesina. Ragazzi, lasciate che vi dica una cosa: è una canzone sopravvalutata. E non come canzone in sé, intendo proprio come argomento della tesina. Viene usata dagli anni ottanta, nessuno dei vostri professori vi guarderà più con stupore se la porterete per inglese assieme Coleridge!
   Chiaramente ogni metallaro che si rispetti sfoggia la sua cultura e difende la propria musica con questa canzone, gongolando soddisfatto quando la gente guarda i suoi capelli lunghi e le sue borchie e gli dice: «Non mi aspettavo che sapessi così tante cose sui poeti inglesi.» La prossima volta che volete fare colpo e dimostrare che le nuove generazioni non sono completamente ignoranti, ragazzi, ricordate che gli Iron Maiden scrissero una fanfiction.
 
 
   Quentin Tarantino – Bastardi senza gloria
   Avrei potuto utilizzare benissimo l’ultima uscita di Tarantino, “Django Unchained”, che vuole essere un omaggio al “Django” degli anni ’60 di Corbucci, ma non volevo essere scontata.
   Vi chiederete che cosa abbia bevuto per considerare “Bastardi senza gloria” una fanfiction. Ebbene, io vi dico che è una fanfiction storica.
   Non leggo molti originali storici su EFP. Le poche storie ho letto sono semplicemente ambientate in un determinato contesto, utilizzano personaggi famosi che hanno letteralmente fatto la storia ma il racconto in sé non cambia mai la nostra storia. Piuttosto ne raccontano retroscena più o meno inventati. Per questo, a mio parere, “Bastardi senza gloria” è una fanfiction.
   Nel film la nostra storia in quanto popolo viene letteralmente cambiata. Da qui in avanti fate attenzione allo spoiler. Insomma, se i leader nazisti più potenti, compreso il capo dei capi Hitler, vengono uccisi in un’esplosione grazie ad un’ebrea che cerca vendetta e dei soldati americani uccidi-nazisti, allora per me parliamo di fiction!
 
 
   Vi lascio a queste riflessioni. E ricordate che il male non sono le fanfiction. Sono gli scrittori che scrivono per fama. Diffidate di loro.
   Sono un po’ come noi blogger.


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