mercoledì 7 gennaio 2015

Le notti di Salem - Stephen King

   Negli ultimi anni c’è stata una sovrappopolazione di vampiri nei libri, e se alcuni hanno mantenuto una certa fedeltà all’ormai mitico “Dracula” di Bram Stoker, altri si sono trasformati a piacimento degli autori in mammolette che farebbero rivoltare il suddetto Bram nella tomba.
   Ecco perché avevo grandi aspettative per “Le notti di Salem”. Speravo di rivedere quei bei vampiri di una volta, quelli che bevevano sangue umano, erano cattivi nell’animo e si ritraevano di fronte all’aglio. E non sono stata delusa.
 
   Jerusalem’s Lot è una piccola cittadina sonnacchiosa del New England, che non si agita più di tanto quando due nuovi abitanti aprono un negozio di mobili antichi e comprano la vecchia tenuta in cima alla collina, casa Marsten. Nonostante la casa sia stata, in precedenza, sede di orribili delitti, il paese ha altro a cui pensare, soprattutto quando un bambino scompare nel bosco e il fratello di lui muore per cause sconosciute.
   Qui inizia la curiosa infestazione che colpisce ‘Salem’s Lot, i cui abitanti muoiono uno dopo l’altro, solo per poi rialzarsi al calar della notte e mietere altre vittime. Sembra incredibile ma è così e in pochi giorni alcuni degli abitanti, accompagnati dallo scrittore Ben Maers, capiscono che cosa sta succedendo: il Lot è infestato dai vampiri.
   Salvare la città potrebbe essere impossibile ormai, quasi tutti gli abitanti sono stati trasformati e ogni notte se ne aggiunge qualcuno alle schiere maledette. L’unica cosa da fare è cercare coloro che hanno iniziato tutto quanto, i misteriosi uomini trasferitisi a casa Marsten.
 
   Vorrei farvi riflettere sulla natura dei vampiri.
   Un po’ perché leggevo questo libro (che sotto Natale è… wow!, lettura consigliata!) ma soprattutto grazie al commento di un piccoletto di otto anni di mia conoscenza, ho cominciato a pensare che quello di King è uno dei libri sui vampiri più realistici che abbia mai letto.
   ‘Sto piccoletto di otto anni di cui vi parlavo, proprio il giorno di Natale salta fuori con un commento molto arguto: «Ma i vampiri sarebbero facili da battere: hanno paura di tutto! Dell’aglio, delle croci, dell’acqua santa, del sole… Sono un po’ sfigati.» E in effetti a pensarci bene è proprio così.
Dalla serie tv del 1979.
   La cosa bella del romanzo di King è che i vampiri, pur rispettando i canoni classici, riescono ad essere un nemico pericoloso ma al tempo stesso che è possibile sconfiggere. Quando un nemico è troppo potente possono succedere due cose: o il protagonista vince grazie ad un escamotage magari anche forzato, oppure perde e basta. In questo caso è preferibile la seconda opzione, che almeno rende la storia verosimile. In altri libri o film sui vampiri ci vengono mostrati questi esseri brutti quanto cattivi – o spaventosamente belli quanto cattivi – che sono duri come la roccia, veloci come il vento, forti come un tirannosauro. Nonostante questo il protagonista trionfa… Be’, ma scherziamo?
   In “Le notti di Salem” il vampiro per eccellenza non riesce ad essere sconfitto perché non riescono a trovarlo di giorno. Di notte cercano di starne ben alla larga ovviamente, ma fanno fatica a trovarlo quando è più vulnerabile perché questo vampiro è più astuto di loro. Sa come non farsi trovare, si nasconde da decine di centinaia di anni.
   Una cosa che non salta fuori mai quando si parla di vampiri è la loro esperienza e quanto dovrebbero essere intelligenti e furbi. Ci troviamo di fronte a creature millenarie in fondo. Per questo i vampiri di “Le notti di Salem” sono i più veri di cui abbia mai letto, e penso che il libro meriti un posto di tutto rispetto affianco a “Dracula” o simili.
   Le vicende umane sono approfondite, ma ho apprezzato il fatto che siano narrate solo quelle dei protagonisti e non quelle dell’intera cittadina, anche se è in effetti tutta Jerusalem’s Lot ad essere infestata. Come sempre il lavoro di King sui personaggi è stato ottimo, tanto che non è stato raro commuovermi in certi passaggi.
 
   In conclusione, non so se sia stato questo libro o mio nipote a fornirmi nuove idee sui vampiri che non avevo mai considerato. Fatto sta che, per un po’, di libri con i vampiri non ne leggerò, perché a pensarci bene è proprio vero. Sono sfigati.

Nessun commento:

Posta un commento

Ogni commento sarà bene accetto!
Grazie dell'attenzione e del tempo dedicatovi.