lunedì 14 marzo 2016

Eternal war, Gli eserciti dei santi – Livio Gambarini

Qualche tempo fa la casa editrice Acheron Books mi ha gentilmente inviato una copia ebook di uno dei romanzi da loro pubblicati. Devo ammettere che all’inizio ero restia ad accettare di scrivere una recensione del libro, perché leggendo la trama non sapevo se sarebbe stato nelle mie corde. Il rischio era quello di avere una recensione negativa, ma più per un gusto personale che per il libro in sé.
Ormai sono un po’ di anni che non leggo un libro fantasy. Per qualche motivo tutti quelli che inizio non mi soddisfano, quindi li lascio a metà o li termino con fatica. Quando sono andata a leggere la quarta di copertina di “Eternal war”, di Livio Gambarini, in parte i miei dubbi si sono fatti più ampi, in parte ero incuriosita. Il libro è un fantasy storico, ambientato nella Firenze del XIII secolo, in piena guerra tra le fazioni di Guelfi e Ghibellini.
Ero curiosa perché non ho mai letto un libro fantasy di questo tipo, che avesse come base proprio la storia che noi tutti conosciamo. Ammetto di essere stata un poco preoccupata per quanto riguarda l’epoca scelta e per i personaggi. Avevo paura che il mondo di allora venisse edulcorato e che i personaggi di Guido Cavalcanti e Dante Alighieri non venissero rappresentati come io amo immaginarli.
Alla fine però la curiosità ha prevalso e ho cominciato a leggerlo. E meno male…
 
Si sta per disputare la battaglia di Montaperti, fra Guelfi e Ghibellini, e le famiglie delle due fazioni sono schierate l’una contro l’altra. Certi di vincere per capacità numerica, i Guelfi sono tronfi e sicuri di sé, ma nelle loro anime non alberga un briciolo di umiltà o fede. Incredibilmente i Ghibellini vincono la battaglia e le famiglie avversarie, fra cui quella dei Cavalcanti, subiscono molte perdite. I nemici entrano a Firenze e i Cavalcanti sono costretti a fuggire.
Questa vittoria viene prontamente spiegata da quello che accade in una sorta di universo parallelo che si muove, non visto, in mezzo a noi. Nello Spirito la fazione Ghibellina aveva alleati potenti, Santi e magie che i Guelfi non avevano a disposizione.
Lo spirito dei Cavalcanti, l’Ancestrarca Kaballicante (chiamato anche Kabal), cerca di fare quello che può per salvare la sua famiglia umana. Cede parte del suo potere per salvare il piccolo Guido Cavalcanti, rapito dai Ghibellini, poiché alla sua nascita ha investito molto sul bimbo, regalandogli più Virtù di qualsiasi alto umano a Firenze.
Passati molti anni, Guido si è fatto un ragazzo capace, arguto e in grado di ammaliare la gente. Alla morte dei genitori diventa capofamiglia e, innamorato di Bice degli Uberti, vorrebbe chiederla in sposa. L’unico ostacolo è la sua provenienza: Bice fa parte di una delle più potenti famiglie di Ghibellini e Guido deve essere cauto nella sua proposta di matrimonio. Per indirizzare il suo amore lungo una via priva di rischi, che gli impedisca di fare follie, uno spirito lo spinge a scrivere sonetti d’amore.
Nello Spirito le cose non vanno meglio. Kabal ha molti nemici e deve tentare il tutto per tutto per riavere il suo antico potere. Inoltre rischia di perdere il ‘comando’ che esercita su Guido, poiché un altro spirito, Ancestrarca di una famiglia nemica, ha messo gli occhi su di lui e vorrebbe portarlo dalla sua parte.
 
Scrivere questa piccolo sinossi è stato piuttosto complicato, perché “Eternal war” non somiglia a nulla che abbia mai letto prima. Questa è la cosa che più mi è piaciuta del romanzo, è innovativo e incalzante, e le idee che sostengono la narrazione sono originali.
Per sapere come andrà a finire dovrete leggerlo, un po’ perché ve lo consiglio, un po’ perché non vorrei fare troppi spoiler, e anche perché scriverlo nella recensione e spiegarvi tutto sarebbe troppo complicato.
Ma passiamo ai pro e ai contro.
Oltre all’originalità ho apprezzato moltissimo la ricostruzione storica. Quasi mi sembrava di essere lì a Firenze, in mezzo alle vecchie case e agli enormi e lussuosi palazzi in pietra, che allora erano un modello di modernità e potere. Il modo in cui agiscono i personaggi, in cui si rapportano fra di loro, sia quelli umani che quelli ‘spirituali’, se così possiamo chiamarli, è molto diverso dal modo in cui siamo abituati oggi a vivere, e questo mi è piaciuto perché dava alla storia un sapore più vero.
Altra nota positiva sono i personaggi. E va bene, la maggior parte aveva una bassa morale e curava gli interessi della famiglia, il potere, la ricchezza e la fama. Però a me sono piaciuti lo stesso. Vi dirò di più, il mio preferito era Kabal! Per tutta la narrazione ha brillato per astuzia, cinismo, una leggera avidità e quanto basta di leccaculaggine. Però era il personaggio più geniale di tutti (assieme allo spirito di San Pietro, che mi ha fatta sbellicare)! A costo di essere anacronistica, direi che è machiavellico.
L’inizio del romanzo era un po’ confusionario. Ho faticato a immergermi nella storia perché si inizia subito con molti concetti da imparare. L’universo creato dall’autore è complesso e lui ci immerge subito il lettore con tutte le scarpe, il che spiazza. Questo, oltre al fatto di trovarsi proprio in mezzo ad una battaglia e a scene di azione, rende difficoltoso seguire la narrazione in un primo momento.
Altro neo è che tutto il romanzo mi è sembrato un poco affrettato, come se si avesse premura di arrivare alla fine. Mi sarebbe piaciuto soffermarmi di più sul carattere di Kabal e di altri spiriti e sulle storie che li legano.
 
In conclusione, devo dire che ho trovato “Eternal war” un libro bello, godibile e che tiene l’attenzione alta. Lo consiglio? Direi di sì, anche se ho paura che sia fruibile da una nicchia di lettori, coloro che amano il romanzo storico e anche quello fantasy.
Nonostante questo ha il grandissimo pregio di essere lontano da qualsiasi cosa conosca, non è paragonabile a nulla.
Leggerlo comporta una costante, bella sorpresa.

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