domenica 28 giugno 2015

Voglio essere un lupo di mare

Oggi sono pronta per una rivelazione sulla mia condizione di lettrice.
Con la quantità di libri che esistono al mondo è difficile definirsi lettori navigati, ma una delle condizioni fondamentali, a mio parere, è aver spaziato fra i generi. Non che sia obbligatorio, per carità, ma penso che se si leggono gli stessi generi si è navigati solo in quei generi. In un oceano di libri chi legge sempre gli stessi generi naviga i mari, chi spazia e occasionalmente legge un genere che non conosce ha solcato almeno una volta l’oceano.
A questo proposito, io sono un marinaio semplice. Mi fregio di essere al di sopra di un mozzo, ma non più in alto. Mi fregio di conoscere paesi lontani, continenti appena scoperti, popolazioni diverse dalla nostra, ma è come se fossi al servizio di una nave mercantile: vado lontano e scopro sempre cose nuove e meravigliose, ma faccio sempre le stesse rotte.
Quindi a voi la rivelazione: non ho mai, e dico mai in tutta la vita, letto un romanzo di fantascienza.
 
Ecco cosa immagino di fare quando leggo e dico di essere
un lupo di mare.
Se non veritiera, dovete darmi atto di essere fantasiosa. 

Ecco svelato il mio deplorevole segreto! La fantascienza è  un genere che non mi ha mai affascinata né incuriosita, e purtroppo non conosco persone che la leggono e possono consigliarmi un buon romanzo con cui iniziare.
Sono sicura che esistano molti altri generi che ancora non ho letto (lo steampunk è uno di quelli che mi affascinano di più, e ho già in mente di sopperire alla mia mancanza, so anche con quale libro lo farò!) ma ho il tarlo della fantascienza già da un po’ e mi piacerebbe tanto poter leggere un bel libro e scoprire che non parla solo di mostri verdi provenienti da lontane galassie che attaccano il nostro mondo. Mi piacerebbe andare oltre la visione della fantascienza che ho adesso, e capire se è un genere che può fare per me.
Avete qualche libro da consigliarmi? Scrivetelo pure qui sotto! E se invece non vi viene in mente nulla, qual è il genere che non avete mai letto? Con quale vorreste passare la soglia dei mari ora conosciuti e addentrarvi nell’oceano dei libri?

mercoledì 24 giugno 2015

Passaparola #1

Una piccola premessa per questo post. Dato che ho iniziato a ricevere richieste di recensioni e segnalazioni di romanzi, aggiornerò la pagina dei contatti.
Per il momento vi basti sapere che questo è il primo post di una nuova rubrica che ho deciso di intitolare “Passaparola”. Qui intendo pubblicizzare libri su richiesta degli autori stessi, che contano appunto sul passaparola perché la loro opera abbia più visibilità possibile. Preciso che queste sono solamente segnalazioni, che riporteranno la copertina del romanzo, la sinossi ed eventualmente un link per comprare il romanzo. Si tratta di pubblicità fine a sé stessa, senza alcun giudizio critico sul romanzo poiché non penso che avrò sempre la possibilità di leggerli. Ciò non toglie che possa anche, su richiesta, recensirlo.
Per gli autori interessati aggiornerò presto la pagina dei Contatti, così da spiegare bene la policy del blog.
 
Titolo: Per sempre estate
Autore: Fay Camshell
Genere: YA autoconclusivo
Editore: Narcissus (selfpublished)
Data di uscita: 21 giugno 2015
Prezzo: 0,99
Formato: ebook
Pag: 265
Acquistabile su: Amazon; Gplay; Giveaway
 
A otto anni mi imbarazzavo quando qualcuno diceva che ero bella, a sedici adoravo che i ragazzi mi guardassero … ero così ingenua.
Ora, a venti, odio chi mi definisce bella, dopo quello che è successo l'anno scorso, detesto essere giudicata solo per l'aspetto fisico, tutto a causa "sua".
Summer è costretta a passare l'estate lavorando con i suoi genitori nonostante avesse promesso a se stessa che niente l'avrebbe riportata a casa. Decisa a chiudere per sempre con i ragazzi, non permette a nessuno di avvicinarsi, i suoi propositi, però, vacillano quando incontra Lucas. Lui è tutto quello che Summer ha sempre odiato. È ricco, presuntuoso e troppo sicuro di sé, ma spesso le apparenze ingannano e il passato non sempre resta tale...
Dalla morte di mia madre sono diventato un guscio vuoto senza sentimenti, colmo solo di sensi di colpa, rimorsi e obblighi.
Obblighi. Una parola insignificante che rappresenta perfettamente la mia vita prestabilita.
Lucas StJames ha tutto quello che si può desiderare dalla vita: soldi, una futura carriera nella società del padre e ragazze. Ciò che nessuno sa è che, dalla morte della madre, tre anni prima, nasconde un segreto che lo tormenta e non gli permette di lasciarsi alle spalle una vita che odia. Complice il suo migliore amico e un viaggio di lavoro del padre, Lucas accetta di partire per una vacanza estiva che dovrebbe aiutarlo a liberarsi dai fantasmi del passato. Quando incontra Summer, però, desidera un'unica cosa: che sia per sempre estate.

domenica 21 giugno 2015

Due vite possono bastare – Grazia Gironella

Qualche tempo fa l’autrice Grazia Gironella, che gestisce il blog “Scrivere è vivere”, mi ha inviato il suo primo romanzo perché potessi leggerlo e recensirlo.
Prima di tutto ci tengo a ringraziarla, perché una richiesta di recensione non è un’occasione in più solo per l’autore, ma anche per il blog che la scrive. Inoltre sono proprio contenta di aver letto il libro e di potergli dare un po’ più di visibilità perché, come potrete facilmente capire dalla recensione, mi è proprio piaciuto.
 
La vita di Goran e delle persone che lo circondano è bruscamente cambiata da quando l’uomo, in seguito ad un incidente, ha riportato una grave amnesia. Sia la moglie Irene che i colleghi al lavoro sembrano non riconoscerlo, come se al suo risveglio non avesse solamente perso la memoria, ma fosse una persona completamente diversa. Inizialmente Goran, cercando di andare incontro alle pressioni esterne, tenta di comportarsi come il vecchio sé stesso. Intuisce molto presto che il ‘vecchio Goran’ non doveva essere una persona piacevole, gentile o accomodante, piuttosto un uomo tutto d’un pezzo, un po’ meschino e prepotente.
Proprio quando ha deciso che, invece di ricominciare dal passato, ricomincerà dal nuovo Goran, quello che è diventato adesso, inizia ad avere delle strane visioni. Inizialmente sono solo sensazioni, comportamenti strani, non da lui, o semplicemente sogni, ma le cose vanno peggiorando. Nei momenti più impensabili è come se uscisse dal proprio corpo, perde controllo su ciò che sta facendo e si imbambola lì dov’è.
L’unica persona che crede di capire che cosa gli sta succedendo è Cassandra, un’amica che ha preso a cuore i suoi problemi. Cassandra chiede aiuto ad un famoso psichiatra che ha ormai abbandonato la professione, il dottor Roversi, che, seppur con molta reticenza, infine accetta di aiutarla.
Sembra che le cose debbano volgere per il meglio, se non fosse che Goran, con l’intensificarsi delle sue visioni, ha deciso di lasciarsi tutto alle spalle per scoprire che cosa gli sta succedendo. Seguirà quelle visioni, ovunque queste decidano di portarlo. Si prepara quindi per un viaggio verso nord, un viaggio più lungo di quanto inizialmente immagini. Lontano, nello spazio e nel tempo.
 
Orbene, scrivere questa piccola introduzione non è stato difficile, forse perché leggere il libro non è stato affatto difficile! Non sapevo bene che cosa aspettarmi quando l’ho iniziato (la quarta di copertina non svela molto, ma è solo un bene), ma ero emozionata dalla novità e quindi mi ci sono fiondata.
Il romanzo inizia in maniera tranquilla e così prosegue fino a metà. Se c’è una cosa che gli si può criticare è quella di essere un po’ lento all’inizio, tuttavia l’autrice ha saputo articolare bene la storia perché, anche in quella prima parte lenta ma necessaria, l’attenzione non cala mai del tutto. Grazie a continui cambi di scena, introduzione di nuovi personaggi, e capitoli che finiscono lasciandoci promesse di svolte e colpi di scena, la narrazione scorre che è un piacere. Man mano il ritmo si fa più serrato, le domande si moltiplicano, e prima di rendercene conto siamo già rapiti dalla storia. A questo punto diventa uno di quei libri che non vedi l’ora di leggere perché devi sapere come andrà avanti!
Una parte della storia è ambientata in Finlandia e solo per
questo l'ho amata. Io e la neve siamo un tutt'uno!
Lo stile è scorrevole, ma non troppo da essere semplicistico. Buono sia sull’introspezione dei personaggi che sull’azione, riesce a tenere il lettore aggrappato alle pagine (o meglio ai kindle) in entrambi i casi.
Mi è dispiaciuto quando è finito il romanzo, un po’ perché è stata una fine completa ma veloce, quasi frettolosa, un po’ perché mi ero affezionata ai personaggi. Inoltre è uno di quei finali “troppo bello per essere vero”, quindi per gusto personale non è stato apprezzato al cento per cento.
I personaggi sono una delle cose che più mi sono piaciute di questo libro, nonostante all’inizio alcuni mi sembrassero un po’ stereotipati, ma ho cambiato idea strada facendo. Hanno un carattere a tuttotondo, talmente coerente e veritiero da poter essere reale. Presentano varie sfaccettature, pregi e difetti, e un carattere conforme al loro vissuto. Insomma, sono tutti il tipo di personaggio che piace a me: reale. Lo ammetto, ho un debole per Nico. Ha avuto le mie simpatie sin da quando è comparsa sulla scena. Mi è piaciuta subito! Pungente, sarcastica, astuta, a volte capricciosa e a volte dolce. Non vi ho parlato di questo personaggio nella sinossi, perché nel romanzo compare un po’ come una sorpresa inaspettata. Ci si chiede che ruolo potrà mai avere, come mai e in che maniera si incrocerà con il nostro protagonista, e come si evolverà la sua storia personale.
Ebbene, lo lascio scoprire a voi. Questo è un libro che sicuramente consiglio e sono contenta di aver letto. Talmente contenta, in effetti, da non volervi raccontare di più. Altrimenti ve lo rovinerei!

mercoledì 17 giugno 2015

Shadowhunters, Città di ossa – Cassandra Clare

Non mi sono mai piaciuti fino in fondo i blog che leggono libri di dubbia qualità solo per poterli recensire con ironia e cattiveria, tuttavia ammetto di essermela andata a cercare, questa volta. Sapevo che “Shadowhunters” non era il mio genere preferito, tuttavia ho deciso di leggerlo lo stesso. Perchè? Mah, direi che è perché a volte mi ostino a credere al gusto della massa, dicendomi «se è piaciuto a così tanta gente, qualcosa di buono lo avrà!»
Non credo imparerò mai la lezione. Non la voglio imparare. Ogni tanto ho bisogno leggere libri che so come andranno a finire e che parlano di ragazze sfigatelle che diventano reginette del ballo scolastico (pre-adolescente mode: ON).
Comunque sarebbe sbagliato dire che non mi è piaciuto per niente, infatti ci sono degli elementi che sono stati piacevoli, inaspettati e interessanti. Purtroppo si mischiano ad uno stile semplicistico, delle situazione scontate, spiegazioni confusionarie e una trama già trita e ritrita.
 
Clarissa – Clary – Fray ha quindici anni e abita con la madre artista, Jocelyn, a New York. La sua è la vita di una qualsiasi adolescente, ma viene scossa quando assiste ad un soprannaturale omicidio di cui lei sola riesce a vedere vittima e carnefici. Inizialmente non sa cosa fare e tenta di tenere ogni cosa nascosta, persino al suo migliore amico Simon e all’amico di famiglia Luke, per lei alla stregua di un padre, ma soprattutto a sua madre, perché sa che non sopporta quel genere di fantasie. Ogni suo intento svanisce quando, un giorno, trova la casa distrutta e sua madre scomparsa.
Inaspettatamente, in suo aiuto accorre uno dei carnefici invisibili agli occhi degli altri, Jace, che la trae in salvo e decide di ospitarla all’istituto dove vive. Lì, Clary viene a sapere dell’esistenza di un mondo invisibile, fatto di demoni e angeli, e dei ‘discendenti’ di questi sulla terra. Gli Shadowhunters sono cacciatori di demoni, per metà angeli, mentre altre creature come vampiri, licantropi e fate sono per metà demoni.
Grazie all’aiuto di Jace, degli altri ragazzi dell’istituto e anche del suo migliore amico Simon, Clary scopre che sua madre era una Shadowhunter, che ha preferito fuggire da quel mondo per proteggerla. A rapirla è probabilmente stato Valentine, uno Shadowhunter ribelle che voleva impossessarsi della Coppa Mortale, un potente oggetto magico, per scopi oscuri.
Dopo ricerche e corse lungo la città Clary ritrova sua madre, e scopre che Valentine non è altri che suo padre, che lei credeva morto, e che Jace, di cui si era nel frattempo innamorata, è suo fratello. Non riescono a salvare la Coppa dalle mani di Valentine, ma recuperano Jocelyn, e Clary capisce che non potrà più ricominciare una vita normale.
 
Cominciamo dalle cose buone, perché sono di meno.
L’autrice ha pensato bene a tutti i meccanismi del mondo che ha creato perché nulla è lasciato al caso, il che è una cosa ammirevole perché ci sono parecchi libri – più di quanti immaginiamo – che hanno contraddizioni interne che rendono impossibile la trama, e causano nel lettore “l’effetto WTF?!”.
Altra cosa ben riuscita sono i personaggi. Anche se la densità della trama non permette un’introspezione ampia dei personaggi, questa si intuisce al di sotto dei loro comportamenti, dei meccanismi con i quali si rapportano, inoltre risultano nel carattere e nelle reazioni estremamente realistici. Il mio preferito è stato di gran lunga Simon, dolce e simpatico, ma all’occorrenza anche coraggioso, e dato che un personaggio non è completo se non ha dei difetti, ecco quelli di Simon: non sa quando smettere di scherzare e, quando vuole, sa essere schietto fino a ferire le persone.
In questo libro non esiste il bene e il male, ottima cosa se pensiamo che è indirizzato ad un pubblico di ragazzi, dove la maggior parte dei libri contengono fazioni distinte, il bello e il brutto, il bianco e il nero e così via. Jocelyn, la madre della protagonista, fugge proprio da quelli che sono i cosiddetti buoni, e Valentine, nemico per eccellenza, faceva parte delle loro schiere. Questa è una cosa che adoro vedere nei libri, perché non c’è mai un solo punto di vista.
Oltre a questo i dialoghi non mi sono dispiaciuti, sono abbastanza realistici e strappano un sorriso ma, a parte queste cose, gli altri sono tutti difetti.
 
Cassandra Clare
In primis, la sovrabbondanza di informazioni. Ancora non credo di aver capito bene le divisioni fra demoni, demoni veramente brutti e cattivi, demoni ma non troppo perché in fondo prima erano esseri umani, e ancora demoni che prima erano esseri umani ma sono stati trasformati male e quindi sono cattivi lo stesso!, insomma, un marasma di informazioni che al lettore servono solo in parte, perché non sono utili alla trama. Aggiungono qualcosa al mondo creato dalla Clare, e sono belli in quanto ‘particolare in più’, ma queste informazioni devono essere date con parsimonia, non tutte assieme, oppure deve essere fatta una scernita fra quelle che sono veramente utili e quelle che si possono eliminare.
Secondo difetto è il prevedibilissimo e noiosissimo triangolo amoroso, che si può intuire fin dal principio e, francamente, ci si chiede con quale scusa la stessa protagonista non lo veda – perché non lo vede, lei, fino a quando non glielo dicono a chiare lettere.
Il colpo di scena finale, poi, lo avevano già fatto in Gerre Stellari.  Badate che io non sono un’amante di Guerre Stellari, ne ho visto solo uno e poi sono scappata dal cinema a metà film (avevo sbagliato sala…), tuttavia lo conosco e quando l’ho letto in “Shadowhunters” avevo intuito dal principio della scena quale fosse la grande rivelazione che stavano per farci. Come in tutto il resto del libro, lunica a non capirlo è la protagonista.
A questo proposito, penso che la protagonista sia fin troppo ingenua. Clary non si rende conto che Simon è da anni innamorato di lei. Non si rende conto, pur sapendo che Valentine è suo padre, che è anche il padre di Jace, nonostante questi continui a chiamarlo «mio padre». Non si rende conto che sua madre a delle cicatrici bianche quasi invisibili su tutto il corpo, o comunque sembra farci caso solo quando gli altri glielo fanno notare. Insomma, l’ingenuità che dovrebbe causare simpatia è portata all’estremo e Clary sembra solamente stordita.
Come ho già detto lo stile è acerbo, semplice e un po’ frettoloso in alcuni punti, mentre si dilunga nelle parti ritenute più interessanti, ad esempio quando parla della storia d’amore fra Jace e Clary. Inoltre ho fatto davvero fatica a leggere le ultime pagine, nonostante fossero quelle più dense di avvenimenti – forse perché mi ero un po’ stufata del libro in generale.
Una cosa che non mi è piaciuta per niente è che alla fine tutti i personaggi, anche quelli che con Clary avevano avuto litigi, screzi e antipatie, la trovino simpatica. La cosa non ha senso né per la trama, né per l’evoluzione dei personaggi. Clary non ha fatto nulla per mettere pace fra lei e questi personaggi, anzi ne ha quasi fatto uccidere uno e non ha mai fatto segreto della sua antipatia verso l’altro, quindi non ha senso che all’improvviso si stiano simpatici, si perdonino e si facciano le moine solo perché il libro sta per finire!
 
E qui mi fermo. Questi sono solo giudizi personali, non pretendo di avere la verità fatta recensione fra le mani. Di sicuro non faccio parte della fetta di pubblico cui è destinato questo libro, perché in giro ho letto solo – solo! – recensioni positive per “Shadowhunters”.
Non ho intenzione di leggere il secondo, proprio mi passa la voglia anche solo a pensarci, nonostante in molti assicurino che il bello arriva nei seguenti libri. So però che ne faranno una serie televisiva e quella, chissà, potrebbe anche essere piacevole da guardare, perché l’unica domanda che mi è rimasta in testa di tutto il libro è se i mezzi demoni alla fine verranno accettati, o se il razzismo demoniaco continuerà a dilagare.
 
Questa è un'immagine del film di qualche anno fa.
Facendo la ricerca mi sono chiesta più e più volte come mai gli Shadowhunters
vestano solo di pelle... e perché il cattivo dev'essere sempre figo (notare addominali in vista).
 

domenica 14 giugno 2015

Il fantasma del mulino

Orbene, non la tirerò per le lunghe perché ne ho già parlato e, anche se mi sembra di non essere stata logorroica, è possibile che lo sia stata, e mi dispiace rompervi ancora le scatole con i miei sproloqui.
A Febbraio ho partecipato ad un concorso per racconti e da poco il mio lavoro, “Il fantasma del mulino”, è stato pubblicato da Sem Edizioni in formato digitale.
Inutili dirvi quanto sono contenta di questo! Mi sembra di aver fatto un primo passo verso la direzione giusta e questa pubblicazione mi dimostra che non sono così scarsa come a volte, presa dallo sconforto, ho creduto di essere. Ovviamente non mollerò il lavoro per vivere di scrittura (a meno che con ‘vivere’ non intenda sotto un ponte), tuttavia mi sento elettrizzata. Il mio sogno di essere letta si avvicina e questo traguardo non fa altro che rafforzare in me la voglia di provarci ancora, migliorami, e continuare ad essere ottimista senza arrendermi.
 
Non ricordo com’è nato il racconto, so solo di aver pensato che volevo scrivere una storia con protagonisti dei bambini, che mostrasse come da piccoli la realtà appare distorta, fantasiosa e incredibile. Un adulto può affrontare una realtà terribile e uscirne distrutto, mentre un bambino ha la capacità di vedere la stessa realtà in maniera differente, e quindi può riuscire ad affrontarla e a superarla.
Non che io abbia pensato razionalmente a tutte queste cose all’inizio del racconto, ma la consapevolezza del tema della storia, se così vogliamo definirlo, è arrivata in corso d’opera.
Vi lascio alla sinossi, scritta dalla Sem Edizioni, che, anche se secondo me spoilera parecchio (cosa che mi dispiace un po’), è quella ufficiale che compare su tutti i siti, quindi non voglio cambiarla.
Trovate il link ad Amazon nella colonna a lato.
 
 
Un vecchio mulino abbandonato. Tre bambini inseparabili. E un fantasma tornato dall’aldilà. Una favola? No, perché la paura è reale e trasforma il gioco in un dramma. Pamela, Leonardo e Michele hanno poco più di sette e nove anni. Stanno sfuggendo a un paio di bulli di paese che si vogliono vendicare di uno sgarbo. Non hanno scampo. L’unico rifugio possibile è un mulino diroccato che si fa sempre più vicino. Ha un aspetto macabro, inquietante. Una leggenda popolare narra che è abitato da un fantasma. Ma i fantasmi non esistono. Peccato si materializzi. Ha la forma e lo sguardo di un assassino.

mercoledì 10 giugno 2015

BBC's sexiest books

Amo le liste. Faccio una lista appena l’occasione lo richiede: quando vado in vacanza, quando faccio la spesa, quando organizzo un trasloco, quando decido di dare una festa. Mi piace stilare liste e mi piace leggere liste, ma le mie preferite sono – ovviamente – quelle di libri.
Qualche anno fa la BBC aveva scritto una lista dei 100 libri che si devono assolutamente leggere almeno una volta nella vita. Pensavo, fra me e me, che fosse piena di titoloni altisonanti e, dato che non mi ritengo una lettrice fra le più austere e serie, pensavo che ne avrei trovati pochi che avevo già letto. Invece è stata una piacevole sorpresa scoprire che non ci sono solo titoli impegnativi, ma anche molti romanzi moderni, contemporanei, divertenti, e libri per bambini. Questo implica che il mio amore per gli inglesi è aumentato, perché hanno dimostrato ancora una volta di non essere affatto snob come il resto del mondo pensa che siano. E poi li adoro perché punto e stop.
In questa sorta di “Top 100 dei libri più sexy”, che fa molto giornaletto scandalistico, non solo ho trovato molti libri che ho letto e amato, ma anche tanti che mi incuriosiscono, e altri che non mi sono piaciuti oppure che erano troppo pesanti e che ho abbandonato.
Qui c’è la lista completa. In verde ci sono i libri che ho già letto, in rosso quelli che non ho finito di leggere, e in blu quelli che vorrei leggere o che mi incuriosiscono.
 
1 Orgoglio e Pregiudizio – Jane Austen
2 Il Signore degli Anelli – J.R.R. Tolkien
3 Il Profeta – Kahlil Gibran
4 Harry Potter – JK Rowling
5 Se questo è un uomo – Primo Levi
6 La Bibbia
7 Cime Tempestose – Emily Bronte
8 1984 – George Orwell
9 I Promessi Sposi – Alessandro Manzoni
10 La Divina Commedia – Dante Alighieri
11 Piccole Donne – Louisa M Alcott
12 Lessico Familiare – Natalia Ginzburg
13 Comma 22 – Joseph Heller
14. L’opera completa di Shakespeare
15 Il Giardino dei Finzi Contini – Giorgio Bassani
16 Lo Hobbit – JRR Tolkien
17 Il Nome della Rosa – Umberto Eco
18 Il Gattopardo – Tommasi di Lampedusa
19 Il Processo – Franz Kafka
20 Le Affinità Elettive – Goethe
21 Via col Vento – Margaret Mitchell
22 Il Grande Gatsby – F. Scott Fitzgerald
23 Bleak House – Charles Dickens
24 Guerra e Pace – Leo Tolstoy
25 Guida Galattica per Autostoppisti – Douglas Adams
26 Brideshead Revisited – Evelyn Waugh
27 Delitto e Castigo – Fyodor Dostoyevsky
28 Odissea – Omero
29 Alice nel Paese delle Meraviglie – Lewis Carroll
30 L’insostenibile leggerezza dell’essere – Milan Kundera
31 Anna Karenina – Leo Tolstoj
32 David Copperfield – Charles Dickens
33 Le Cronache di Narnia – CS Lewis
34 Emma – Jane Austen
35 Cuore – Edmondo de Amicis
36 La Coscienza di Zeno – Italo Svevo
37 Il Cacciatore di Aquiloni – Khaled Hosseini
38 Il Mandolino del Capitano Corelli – Louis De Berniere
39 Memorie di una Geisha – Arthur Golden
40 Winnie the Pooh – AA Milne
41 La Fattoria degli Animali – George Orwell
42 Il Codice da Vinci – Dan Brown
43 Cento Anni di Solitudine – Gabriel Garcia Marquez
44 Il Barone Rampante – Italo Calvino
45 Gli Indifferenti – Alberto Moravia
46 Memorie di Adriano – Marguerite Yourcenar
47 I Malavoglia – Giovanni Verga
48 Il Fu Mattia Pascal – Luigi Pirandello
49 Il Signore delle Mosche – William Golding
50 Cristo si è fermato ad Eboli – Carlo Levi
51 Vita di Pi – Yann Martel
52 Il Vecchio e il Mare – Ernest Hemingway
53 Don Chisciotte della Mancia – Cervantes
54 I Dolori del Giovane Werther – J. W. Goethe
55 Le Avventure di Pinocchio – Collodi
56 L’ombra del vento – Carlos Ruiz Zafon
57 Siddharta – Hermann Hesse
58 Il mondo nuovo – Aldous Huxley
59 Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte – Mark Haddon
60 L’Amore ai Tempi del Colera – Gabriel Garcia Marquez
61 Uomini e topi – John Steinbeck
62 Lolita – Vladimir Nabokov
63 Il Commissario Maigret – George Simenon
64 Amabili resti – Alice Sebold
65 Il Conte di Monte Cristo – Alexandre Dumas
66 Sulla Strada – Jack Kerouac
67 La luna e i Falò – Cesare Pavese
68 Il Diario di Bridget Jones – Helen Fielding
69 I figli della mezzanotte – Salman Rushdie
70 Moby Dick – Herman Melville
71 Oliver Twist – Charles Dickens
72 Dracula – Bram Stoker
73 Tre Uomini in Barca – Jerome K. Jerome
74 Notes From A Small Island – Bill Bryson
75 Ulisse – James Joyce
76 I Buddenbroock – Thomas Mann
77 Il buio oltre la siepe – Harper Lee
78 Germinale – Emile Zola
79 La fiera delle vanità – William Makepeace Thackeray
80 Possession – AS Byatt
81 A Christmas Carol – Charles Dickens
82 Il Ritratto di Dorian Gray – Oscar Wilde
83 Il Colore Viola – Alice Walker
84 Quel che resta del giorno – Kazuo Ishiguro
85 Madame Bovary – Gustave Flaubert
86 A Fine Balance – Rohinton Mistry
87 Charlotte’s Web – EB White
88 Il Rosso e il Nero – Stendhal
89 Le Avventure di Sherlock Holmes – Sir Arthur Conan Doyle
90 The Faraway Tree Collection – Enid Blyton
91 Cuore di tenebra – Joseph Conrad
92 Il Piccolo Principe – Antoine De Saint-Exupery
93 The Wasp Factory – Iain Banks
94 Niente di nuovo sul fronte occidentale – Remarque
95 Un Uomo – Oriana Fallaci
96 Il Giovane Holden – Salinger
97 I Tre Moschettieri – Alexandre Dumas
98 Amleto– William Shakespeare
99 La fabbrica di cioccolato – Roald Dahl
100 I Miserabili – Victor Hugo

E voi quanti ne avete letti? La BBC sarebbe fiera di voi? Io credo di sì, alla fin fine ci sono in lista libri bellissimi e impossibili da non leggere, e libri talmente famosi che c’è sempre la curiosità di leggere.

venerdì 5 giugno 2015

Carta straccia #1: Estasi culinarie – Muriel Barbery

In zona Navigli, a Milano, c’è una sede del Libraccio che amo alla follia. Il locale è piccolo e stipato di libri usati dal pavimento al soffitto. Sono talmente tanti e talmente attaccati fra loro che, sebbene abbiano tentato di dare un ordine per genere – e per averci provato li ammiro –, trovare qualcosa che ci interessi è una questione di fortuna. I titoli si susseguono uno dopo l’altro, attaccati e senza fine. Quando, qualche settimana fa, vi trovai “Estasi culinarie” di Muriel Barbery, non esitai a comprarlo.
La trama era interessante, il prezzo ottimo, ma la cosa che prima di tutte mi tolse ogni dubbio fu il nome dell’autrice: Muriel Barbery, di cui avevo già letto “L’eleganza del riccio”. Quel libro mi era piaciuto moltissimo, era semplice nonostante la profondità dei temi trattati, e anche se la trama aveva qualche piccolo difetto nel complesso rimane tutt’oggi un libro che ricordo con piacere.
Lo stesso non si potrà dire di “Estasi culinarie”.
 
Nel signorile palazzo di rue de Grenelle, già reso celebre dall'"Eleganza del riccio", monsieur Arthens, il più grande critico gastronomico del mondo, il genio della degustazione, è in punto di morte. Il despota cinico e tremendamente egocentrico, che dall'alto del suo potere smisurato decide le sorti degli chef più prestigiosi, nelle ultime ore di vita cerca di recuperare un sapore primordiale e sublime, un sapore provato e che ora gli sfugge, il Sapore per eccellenza, quello che vorrebbe assaggiare di nuovo, prima del trapasso. Ha così inizio un viaggio gustoso e ironico che ripercorre la carriera di Arthens dall'infanzia ai fasti della maturità, attraverso la celebrazione di piatti poveri e prelibatezze haute cuisine. A fare da contrappunto alla voce dell'arrogante critico c'è la nutrita galleria delle sue vittime (i familiari, l'amante, l'allievo, il gatto e anche la portinaia Renée), ciascuna delle quali prende la parola per esprimere il suo punto di vista su un uomo che, tra grandezze pubbliche e miserie private, sembra ispirare solo sentimenti estremi, dall'ammirazione incondizionata al terrore, dall'amore cieco all'odio feroce. Anche in questo romanzo d'esordio Muriel Barbery racconta, assieme ai piaceri e alle tenerezze della vita, l'arroganza e la volgarità del potere (in un ambiente spietato dove - è cronaca di questi anni - un cuoco si uccide perché ha perso una stella Michelin).
 
Ci sono principalmente due motivi per non leggere questo libro.
Il primo in assoluto è che il protagonista è snob, imbruttito e incattivito nei confronti di chi lo ha amato di più, la sua famiglia. Forse era questo che voleva l’autrice, forse voleva un personaggio cinico, ipocrita e con manie di grandezza, tuttavia non so a quanti piace sul serio uno così.
Il secondo è che il linguaggio è pomposo e a tratti talmente zeppo di aggettivi e parole altisonanti da risultare noioso.
So che due motivi non sono molti, ma sono importanti. Per cui non ve lo consiglio affatto.

martedì 2 giugno 2015

Tante cose belle

Nonostante la settimana di ferie la mia presenza su blogger è diminuita, perché sto approfittando dei giorni liberi per impegni vari che ho rimandato e rimandato. Spero tuttavia di riuscire a riposare prima che la mia settimana di ferie finisca e, quindi, di aggiornarmi con i blog che seguo e riuscire a scrivere i post che ho in mente.
In questa piccola toccata e fuga vorrei dirvi due cose, principalmente.
 
La prima è che sono stata contattata dall’autrice Grazia Gironella, di cui seguo il blog (Scrivere è vivere), per leggere e recensire il suo romanzo.
La cosa mi ha fatto moltissimo piacere, perché far conoscere romanzi tramite Changes.Chances. era una delle cose che avrei voluto per il blog, che ho ripreso l’anno scorso e che ho deciso di rivoluzionare. Tuttavia dato che ho sentito storie di blogger che hanno avuto problemi con le case editrici, che preferiscono recensioni solo positive o caricano i blogger di romanzi da pubblicizzare, mi piace di più l’idea di essere in contatto diretto con gli autori.
Questa richiesta di Grazia è un ottimo modo per cominciare perché è proprio il tipo di collaborazione che volevo, e mi fa piacere che abbia pensato a questo piccolo spazio per far conoscere il suo romanzo (che, fra le altre cose, ho visto essere recensito benissimo e sono impaziente di leggere).
 
L’altra cosa che è successa è che da ieri è in vendita il mio racconto, “Il fantasma del mulino”, pubblicato con Sem Edizioni. Il formato è solo digitale, ma sapete una cosa? Costa solo 0,99 centesimi!
Presto ne parlerò più dettagliatamente e farò delle piccole aggiunte blog per pubblicizzarlo anche qui al meglio. Nel frattempo vi lascio il link ad Amazon perché possiate andare a leggere la trama (che spoilera da Dio, però che ci vuoi fare?) e, se vi sconfinfera, potete anche comprarlo.